Il miglior alimento per il neonato è il “latte materno”.
E’ importante quindi, prima di alimentare un bambino con latte artificiale, tentare sempre l’allattamento al seno. Non esistono farmaci per far produrre latte ad una donna, ma c’è un unico ed efficace rimedio: la suzione del seno da parte del bambino. Questo perché è lo stimolo meccanico della suzione che determina e mantiene la produzione di latte. Se il latte materno non dovesse essere sufficiente o se esistono impedimenti o controindicazioni all’allattamento al seno, allora si dovrà provvedere ad allattare artificialmente il bambino. Andrà perciò impiegato un latte artificiale, preparato dal latte vaccino ma modificato nella sua composizione, in modo da renderla più vicina a quella del latte umano.
L’Unicef e l’agenzia delle Nazioni Unite ricorda che la diffusione dell’allattamento al seno potrebbe evitare ogni anno la morte di 1,4 milioni di bambini. Per questa ragione ha lanciato in tutto il mondo iniziative per educare in primis il personale sanitario al fine di sostenere la madre nelle prime fasi l’allattamento e promuovere l’allattamento al seno…
Un buon allattamento dipende da:
Una corretta alimentazione, bilanciata nelle sue componenti, deve essere mantenuta per tutta la durata dell’allattamento, considerando che la disponibilità energetica nei primi giorni di allattamento dipende dalla quantità di riserve caloriche materne accumulate sotto forma di tessutoadiposo durante i nove mesi precedenti il parto.
Alimenti da evitare
Anche se alcuni alimenti potrebbero conferire un cattivo gusto al latte (cavoli, cavolfiori, broccoli, cardi, asparagi, verza, cicoria, rape, radicchio, carciofi, pomodori acerbi, patate inverdite, funghi, aglio crudo, cipolla cruda, porro, erba cipollina, gorgonzola, pecorino, brie, provola affumicata, strutto,lardo, panna, maionese, insalata russa, dado da brodo, ketchup, noce moscata, curry, peperoncino)se sono cibi che avete sempre consumato anche in gravidanza non c’è alcun motivo di evitarli. Il feto, durante i 9 mesi di gestazione, assaggia letteralmente TUTTI i sapori dell’alimentazione della mamma attraverso l’ingestione del liquido amniotico e non c’è alcun motivo di escluderli durante l’allattamento.
Esistono dei fattori che potrebbero influenzano qualità e quantità come ad esempio: situazione nutrizionale della madre ,dieta della madre o se la madre non si alimenta adeguatamente si avrà quindi una riduzione significativa della produzione lattea.
E se il latte materno non è disponibile?
Se il LM dovesse risultare indisponibile o insufficiente quantitativamente i LATTI di FORMULA (LF) rappresentano l’unica alternativa nutrizionalmente adeguata.
Al fine di ottimizzare le formule per lattanti le aziende produttrici hanno proposto varie supplementazioni riferite a componenti nel LATTE MATERNO (LM) che potessero riprodurne gli effetti!
La composizione dei latti formula si attiene a specifici standard definiti da Organismi internazionali (FAO/OMS, Codex Alimentarius) a cui fanno riferimento le relative Direttive europee. Società internazionali quali ESPGHAN (European Society of Pediatric Gastroenterology and Nutrition) e NASPGHAN (North American Society for Pediatric Gastroenterology, Hepatology and Nutrition) hanno provveduto ad aggiornarne i parametri compositivi al fine di assicurare completezza nutrizionale e di rispettare la limitata tolleranza digestiva e la immaturità metabolica che caratterizzano le prime epoche di vita.
La direttiva europea del 2006/141 e il recente regolamento comunitario 609/2013 definiscono:
FORMULE PER LATTANTI (INDICATA CON IL NUMERO 1) « il prodotto alimentare destinato ad una alimentazione dei lattanti nei primi mesi di vita, in grado di soddisfare da solo le esigenze nutrizionali dei lattanti fino all’introduzione di un’adeguata alimentazione complementare»
LE FORMULE DI PROSEGUIMENTO (INDICATE CON IL NUMERO 2) vengono descritte quali: «prodotti alimentari destinati all’alimentazione dei lattanti nel momento in cui viene introdotta un’adeguata alimentazione complementare e che costituisce il principale elemento liquido nell’ambito di un’alimentazione progressivamente diversificata di tali lattanti»
LATTI DI CRESCITA O «LATTE PER LA PRIMA INFANZIA» in merito a questi il Parlamento Europeo ha invitato ad esprimere un relativo parere all’EFSA (European Food Safety Authority) il quale ha dichiarato: «“non è possibile individuare un ruolo fondamentale nelle formule per quanto riguarda la fornitura di nutrienti critici nella dieta dei neonati e dei bambini che vivono in Europa”, il documento EFSA conclude categoricamente che i latti di crescita non possono essere considerati “come una necessità” per soddisfare i fabbisogni nutrizionali dei bambini nella prima infanzia, in virtù dell’apporto di altri alimenti (latte materno, formula per lattanti e di proseguimento, latte vaccino).
Fonte: www.professionegenitori.it